Presentato in Poliambulanza il libro “Curare la persona. La dimensione umana della medicina”

Presentato in Poliambulanza il libro “Curare la persona. La dimensione umana della medicina”

lunedì 17 gennaio 2022

Si è tenuta giovedì 13/01 presso la Sala Convegni di Fondazione Poliambulanza la presentazione del libro “Curare la persona. La dimensione umana della medicina” scritto da Mons. Marco Doldi, Teologo bioeticista, e dal Dott. Paolo Petralia, Direttore Generale Asl 4 Liguria.
Moderato dal Presidente Mario Taccolini, l’incontro ha visto partecipe, oltre agli autori del libro, anche S. E. Card. Angelo Bagnasco, Arcivescovo emerito di Genova.

Curare la persona. La dimensione umana della medicina” è un testo rivolto a medici e operatori sanitari, affinché possano ricevere una formazione etica ed essere così consci dei valori morali in gioco nelle decisioni che suggeriscono o prendono. Ad oggi uno sguardo completo sull’uomo e un’adeguata competenza etica sono requisiti essenziali per interpretare con appropriatezza ogni attività sanitaria.
Questo libro rappresenta quindi un codice di valori e di significati con cui dare senso alla malattia e al proprio lavoro, facendo di ogni caso clinico un incontro umano.
Tale obiettivo non è affatto diverso né costituisce un’aggiunta rispetto a quello di formare un buon sanitario, ma ne costituisce piuttosto una componente irrinunciabile. Da qui l’esigenza di una specifica formazione etica, i cui fini possono essere così indicati: invitare ad un adeguato sguardo antropologico sull’uomo, richiamando alcune conclusioni a cui è giunta la ricca riflessione occidentale; offrire conoscenze etiche a riguardo dell’atto morale, della coscienza e dell’agire umano virtuoso; promuovere, di conseguenza, lo sviluppo delle qualità umane e professionali del sanitario; porre le basi per un ragionamento bioetico che distingue con attenzione il piano scientifico, quello antropologico, quello morale e quello giuridico, al fine di giungere ad un’adeguata valutazione sulla scelta da compiere. Il tutto senza la pretesa di sostituirsi all’apprendistato quale graduale azione contagiosa del respiro etico dei propri Maestri, ma nemmeno senza la rinuncia a proporre un approfondimento tematico che sia in grado di sostenere l’approccio alle scelte etiche e ai problemi bioetici che la professione pone nel quotidiano.

Cerchiamo insieme di far sì perché la Fede possa diventare qualcosa di efficace anche sul livello e sulla dimensione culturale”, è il suggerimento di S. E. Card. Angelo Bagnasco, preso a cuore dagli autori di questo libro basato sul concetto che prendersi cura precede e moltiplica gli effetti delle cure. Una sintesi meravigliosa di quello che si è chiamati a fare: costruire relazioni con gli altri e in questo esprimere quel fondamento di dimensione ontologica della persona che sta proprio nella relazione di ciascuno di noi con gli altri individui.

L’auspicio è che questo libro possa essere utile nei percorsi formativi di carattere universitario e professionalizzante, ma anche di sostegno e di supporto ai caregiver quando hanno la necessita di acquisire una maggiore e miglior consapevolezza del che cosa significa un gesto, quel percorso, quel processo, quell’istruzione operativa, quell’atteggiamento che tutti noi siamo chiamati a fare con grande dovizia.
Nel libro è stato toccato anche il tema del tecnoumanesimo, ragionando sul significato che la tecnologia rappresenta per l’uomo nell’evolversi delle competenze. È chiaro che la tecnologia propone tutti i giorni e proporrà sempre di più strumenti evoluti, come l’intelligenza artificiale, ma ad essere decisiva è l’interpretazione e l’utilizzo di questa nello svolgimento delle attività. Se si interpreta l’intelligenza artificiale come sostituto dell’uomo nell’affrontare non soltanto delle scelte, ma nel porsi nelle relazioni, nelle interlocuzioni, nella costituzione del processo e del percorso di cura, si rischia di tradire l’identità, l’umanità che sta nell’uomo stesso e quindi nel percorso di cura. 
Se viceversa si utilizza la tecnologia secondo ciò che è e per il fine che ha, si rafforzerà, potenzierà e svilupperà l’agire umano, in senso finalisticamente coerente con quello che è lo strumento da un lato e la persona dall’altro. 
Se un paziente chiedesse: “Mi opererà la macchina?” La risposta è sì, ma la macchina guidata dall’uomo. Il confine è sottile, ma proprio qui sta lo sforzo di questo libro.


L'articolo del Giornale di Brescia: https://www.poliambulanza.it/uploads/2022-1-14/GDB-Bagnasco.pdf