In seguito all’intervento chirurgico per l’asportazione della cataratta può verificarsi un successivo annebbiamento della vista definito, appunto, cataratta secondaria. La cataratta secondaria è un termine gergale che indica opacità della capsula posteriore pco dovuto al fatto che il cristallino artificiale viene appoggiato sulla capsula posteriore e il contatto favorisce una crescita cellulare della capsula che diventa opaca. Si presenta ancora oggi dopo pochi mesi dall’intervento di cataratta,fino a 2-3 anni dall’intervento. consiste come detto, nell’ispessimento e nell’opacizzazione della capsula del cristallino. Il paziente può notare un opacarsi progressivo della visione per questo viene detta cataratta secondaria. Si dice che il cristallino vada pulito con il laser. Questo è profondamente inesatto. Il cristallino non si alterato e non cambia. E’ la capsula posteriore dietro al cristallino ad essere cambiata diventando opaca (cristalloide posteriore).
Questa condizione può affliggere circa il 50% dei pazienti operati di cataratta, determinando un notevole calo della vista e rendendo vano l’intervento alla cataratta, disturbando molto le attività di vita quotidiane.
Per risolvere questo problema esiste un ottimo sistema, tecnologicamente raffinato usato da oltre quarant’anni: è possibile ricorrere a una tecnica con laser al neodimio NdYag, veloce ed assolutamente indolore: la capsulotomia con YAG Laser. I laser moderni lo rendono estremamente veloce ed efficace con basse energie di microjoule mJsi esegue uno sbriciolamento in piccoli granelli della capsula dietro il cristallino.
Efficace e rapido il trattamento in ambulatorio, non in sala operatoria, fa tornare una visione limpida in poche ore con lieve abbagliamento per qualche ora, tenue infiammazione.
L’intervento di capsulotomia tramite Yag Laser rappresenta l’unica soluzione alla cataratta secondaria ed è del tutto sicuro, veloce e indolore. La procedura viene eseguita in regime ambulatoriale sotto anestesia locale e prevede tempi di recupero relativamente brevi.
L’intervento consiste nella creazione di una tomia, cioè frammentazione centrale, sulla capsula posteriore ormai opacizzata. Tale foro crea una via di passaggio per i raggi di luce e consente di eliminare il fastidioso appannamento visivo, garantendo al soggetto il recupero della vista.
Prima di iniziare il trattamento, vengono instillate nell’occhio del paziente delle gocce per midriasi e anestetiche. Successivamente, il medico oculista si serve di una particolare lente attraverso la quale visiona in maniera ingrandita e accurata la zona su cui intervenire, per poi procedere al direzionamento dello Yag laser sulle strutture da forare. Durante il trattamento si possono verificare lievi fastidi o bruciori che però si risolvono nell’arco di pochi minuti. Già poche ore dopo il trattamento, il paziente potrà avvertire un chiaro miglioramento delle facoltà visive.
Al termine del trattamento viene instillato un collirio antinfiammatorio e prescritta una terapia che il paziente dovrà osservare per i 15 giorni successivi.
Presso il reparto oculistico dell’istituto ospedaliero Poliambulanza è possibile intervenire sulla cataratta secondaria sottoponendosi alla capsulotomia tramite Yag Laser, eseguita in totale sicurezza con il supporto dei nostri specialisti.
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