martedì 01 dicembre 2015
E’ stata inaugurata alla presenza dell'autore la mostra dedicata al pittore EMILIO CALLONI “La poesia e il rigore”. Le opere esposte nella galleria di Poliambulanza saranno visibili fino al 31 dicembre prossimo.
La mostra si compone di tre nuclei espressivi: “Dissolvenze”, “Algoritmi” e una serie di fotopitture, definite “Elogio della luce”, ed esprime in ogni opera un percorso individuale dedicato ad una sperimentazione artistica continua.
Sin dagli anni settanta, Emilio Calloni sceglie di smettere di esporre le sue opere e di dedicarsi ad un’attività di ricerca che lo porta ad indagare sulla luce piena di forme, figure, cromie, e a sperimentare modalità di espressione e di contenuto, di incontro tra pittura e tecniche avanguardistiche.
La sezione pittorica denominata “Dissolvenze” apre l’esposizione e costituisce il primo nucleo organico realizzato dal pittore. La dissolvenza, termine che rinvia al linguaggio cinematografico, rappresenta il lento muoversi della luce per effetto della rotazione, fino alla sua scomparsa. L’artista vuole così rappresentare un inganno voluto, dichiarare i limiti dell’arte e, al contempo, affermare le potenzialità comunicative della pittura, ricondotta alle sue originarie funzioni.
L’esposizione prosegue con la serie degli “Algoritmi”, che occupa nella produzione dell’artista il corpus maggiore e si sviluppa nel ventennio fra gli anni ottanta e i duemila per indagare la tensione emotiva di ogni linea cromatica. In questa sequenza, Calloni, riflette sul colore come elemento dominante della sequenza stessa e ne sperimenta la variazione del “peso” cromatico, fino a spegnerlo progressivamente. Nell’opera la pittura si spoglia degli elementi narrativi e parla di se stessa, attraverso la molteplice forza espressiva delle tracce cromatiche, ben dichiarate, che si dispongono sulla tela secondo un ordine strutturale.
L’ultimo ciclo, “Elogio della luce”, realizzato con una nuova tecnica, la “Fotopittura”, è il risultato sperimentale che nasce dall’incontro di colore e immagine fotografica: esito dell’operazione è la diapositiva ottenuta, come racconta l’Autore, attraverso continue proiezioni luminose. Per tali proiezioni, Calloni utilizza frammenti di immagini, specialmente sue, movimenti dei frammenti utilizzati, fino a “fermare” l’iconografia in quell’attimo in cui sembra emergere sulla parete il segreto della luce nella policromia: è il momento in cui avviene lo scatto e nasce la diapositiva.
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