martedì 09 dicembre 2025
Il Programma Nazionale Esiti 2025, curato dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari per conto del Ministero della Salute, ha esaminato l’attività ospedaliera erogata nel 2024 da 1.117 strutture italiane, utilizzando 218 indicatori, di cui 189 dedicati all’assistenza ospedaliera e 29 all’assistenza territoriale. Si tratta di un osservatorio che misura esiti, volumi, ospedalizzazioni evitabili e appropriatezza delle cure, con l’obiettivo di fornire uno strumento di lettura oggettivo della qualità del sistema sanitario.
È in questo quadro che Fondazione Poliambulanza rientra nel gruppo dei 15 ospedali che, valutati su almeno 6 aree cliniche e per un massimo di 8, hanno ottenuto un livello complessivo di qualità classificato come “alto” o “molto alto”.
Poliambulanza è stata valutata su 7 aree cliniche, con esiti “molto alti” nell’area neurologica e dell’ictus e del Percorso Nascita, a conferma di una presenza trasversale e multidisciplinare nei percorsi di cura.
L’ospedale è una delle cinque strutture lombarde ad essere citate nell’elenco pubblicato da Agenas e l’unico presidio della provincia di Brescia.
Il PNE prende in considerazione, nello specifico, gli ambiti cardiocircolatorio, nervoso e respiratorio, la chirurgia generale e oncologica, la gravidanza e il parto, le aree osteomuscolare e nefrologica. Per ciascuno di questi settori vengono monitorati nel tempo indicatori relativi a sopravvivenza, tempestività delle procedure, complicanze, riammissioni, durata delle degenze, ricoveri evitabili e volumi di attività. La combinazione di questi dati permette di collocare gli ospedali su una mappa della qualità che va molto oltre le percezioni.
Il Direttore Generale Marcellino Valerio legge il risultato come “un riconoscimento che riguarda tutto il “Sistema Brescia” e che dobbiamo condividere con le altre strutture sanitarie e sociosanitarie del territorio, con tutti i presidi ospedalieri presenti e con i medici di medicina generale” e continua sottolineando come rappresenti “una verifica di sistema sulle scelte fatte negli ultimi anni. La concentrazione delle casistiche più complesse in unità con elevata esperienza, la definizione di percorsi tempo dipendenti condivisi con il territorio per infarto, ictus e altre emergenze, lo sviluppo di percorsi multidisciplinari in ambito oncologico, il rafforzamento della continuità assistenziale per i pazienti fragili, sono tutti elementi che trovano nei dati presentati una conferma. Non è un punto di arrivo ma un’indicazione precisa sulla direzione da continuare a perseguire”.
Per i cittadini del territorio di Brescia e della Lombardia orientale il risultato ha un significato concreto. Indica la possibilità di accedere a livelli di esperienza e organizzazione valutati a livello nazionale, all’interno di una rete che coinvolge emergenza urgenza, medicina del territorio e strutture sociosanitarie.
Fondazione Poliambulanza si posiziona stabilmente nelle fasce di qualità più elevate in più ambiti. Il Direttore Sanitario, Angelo Meloni, sottolinea come il valore del risultato risieda proprio nel fatto che “non nasce da una fotografia episodica o da un confronto autoreferenziale, ma da indicatori costruiti su grandi numeri che misurano l’effetto reale delle cure sulla salute delle persone e ci permettono di individuare, area per area, dove stiamo facendo bene e dove dobbiamo ancora migliorare”.
Guardando ai prossimi anni, il Direttore Generale indica alcune priorità che i dati Agenas contribuiscono a mettere a fuoco “dalla ulteriore integrazione tra ospedale e territorio al consolidamento dei percorsi multidisciplinari e all’uso mirato delle tecnologie digitali per supportare il governo clinico e la sicurezza del paziente. Il risultato del report viene letto come un segnale di fiducia nei confronti del sistema sanitario bresciano e come uno stimolo ad alzare ancora l’asticella della qualità, in coerenza con il ruolo che Fondazione Poliambulanza ha scelto di svolgere all’interno del servizio sanitario lombardo” e conclude “quando andiamo ad analizzare gli indicatori, vediamo che dietro a ciascun risultato c’è la capacità di integrare tutti i servizi ospedalieri per l’intero percorso del paziente. È la logica di rete, interna ed esterna all’ospedale, che fa la differenza e che ci ha permesso di raggiungere questo traguardo”.
La natura non profit di Fondazione Poliambulanza si evidenzia, nelle parole del Presidente Mario Taccolini, nelle modalità in cui l’importante risultato viene interpretato. “Essere un ospedale privato non profit di ispirazione cattolica significa avere il dovere di coniugare qualità clinica e assitenziale, sostenibilità economica e attenzione alla person nella sua integrità. I dati del PNE sono un ulteriore strumento che ci permette di verificare se stiamo rispettando questo mandato, non solo per i pazienti di oggi ma anche in termini di responsabilità nei confornti della comunità e delle generazioni future”.
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