Anche Poliambulanza nella mappatura nazionale di Fondazione Onda degli ospedali specializzati in tumori all’ovaio e all’endometrio

Anche Poliambulanza nella mappatura nazionale di Fondazione Onda degli ospedali specializzati in tumori all’ovaio e all’endometrio

mercoledì 15 marzo 2023

Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, ha presentato oggi in un evento dedicato presso il Senato della Repubblica, una mappatura degli ospedali con i Bollini Rosa che offrono percorsi e servizi nell’ambito dell’oncologia ginecologica sul territorio nazionale, allo scopo di supportare le donne con tumore all’ovaio o all’endometrio, individuando quelle strutture che si distinguono per l’alta specializzazione, per la multidisciplinarietà della presa in carico e per la capacità di offrire un’assistenza ‘umana’ e personalizzata. Tra le strutture selezionate, anche Fondazione Poliambulanza, che da anni è attenta alla salute femminile e si distingue per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne.

Il cancro dell'ovaio è un tumore piuttosto raro: secondo i dati dell'Associazione italiana registri tumori (AIRTUM) colpisce, nell'arco della vita, una donna su 82. È un tumore che sfugge alla diagnosi precoce: spesso ha già dato metastasi quando viene diagnosticato (Fonte: AIRTUM-AIOM-Fondazione AIOM). I tumori dell'endometrio rappresentano la quasi totalità dei tumori che colpiscono il corpo dell'utero, e si collocano al quinto posto per frequenza tra i tumori più diagnosticati nelle donne (5 per cento di tutte le diagnosi di tumore nel sesso femminile) con circa 8.700 nuovi casi all'anno in Italia (Fonte: AIRC – Associazione Italiana Ricerca sul cancro).

La mappatura dei “Percorsi di Oncologia ginecologica a misura di donna” ha l’obiettivo di identificare gli ospedali con i Bollini Rosa che valorizzano la personalizzazione e l’umanizzazione dell’assistenza attraverso l’offerta di servizi che considerano i bisogni e le aspettative delle donne con tumore all’ovaio e all’endometrio. All’iniziativa hanno aderito 130 ospedali sul territorio nazionale presentando la propria candidatura tramite un apposito questionario online composto da 28 domande volte a valutare diverse tipologie di servizio importanti per garantire una buona gestione della donna con tumore all’ovaio e all’endometrio (es. multidisciplinarietà della presa in carico, supporto psico-oncologico ecc.). L’assegnazione del riconoscimento è avvenuta da parte di un apposito Advisory Board, che ha validato le candidature e i risultati, individuando 40 ospedali a misura di donna.

Una malattia che muta radicalmente lo scenario e le prospettive di vita delle pazienti”, commenta Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda, “vissuta come un invasore mostruoso, e che attiva meccanismi di difesa estremi come la negazione, nel tentativo di allontanare il ‘male’ da sé e predisporsi a lottare per sconfiggerlo. È questo il primo aspetto che emerge dalla nostra indagine sulle donne colpite da tumore all’ovaio o all’endometrio. La presenza di metastasi già all’esordio è un ‘trauma nel trauma’, talmente angosciante che in alcuni casi è in qualche modo ignorata, rimossa, in molti altri attiva sensi di colpa per la mancata prevenzione. Di fronte a questo impatto spesso le donne si sentono prive di un percorso che le rassicuri, che dia loro informazioni dettagliate sulle possibilità di cura, che attivi una piena presa in carico. Ecco, l’obiettivo del nostro lavoro di mappatura è proprio questo: aiutare queste donne a orientarsi in un percorso già difficile, con tutti gli strumenti che ci sono per affrontare al meglio la loro condizione”.

 

"Dai dati presentati da Istituzioni e Associazioni" spiega la dott.ssa Alessandra Huscher, referente di Poliambulanza per il progetto Bollini Rosa di Fondazione Onda "emerge l’importanza di intensificare le campagne di informazione e sensibilizzazione sulle patologie ginecologiche non incluse nello Screening istituzionale, ovvero differenti da tumore della cervice.

La presa in carico, anche nei centri d’eccellenza, deve inoltre includere e potenziare gli aspetti psicologici e tutte le istanze inerenti il benessere globale della paziente e della sua rete relazionale.

Ancora una volta è emersa l’importanza, ben documentata dall’analisi del “patient journey”, di curare e prendersi cura della persona."