mercoledì 19 novembre 2025
Ricerca, formazione e innovazione sono stati i protagonisti dell’evento “Tra scienza e tecnologia: le nuove vie della ricerca e della formazione”, che si è svolto il 19 novembre 2025 presso Fondazione Poliambulanza. Un’occasione che ha riunito esperti, ricercatori, professionisti sanitari e studenti per riflettere su come la scienza stia cambiando il volto della medicina contemporanea e su quali competenze saranno indispensabili nei prossimi anni.
La giornata si è aperta con il saluto istituzionale del Presidente di Fondazione Poliambulanza, Mario Taccolini, e della Vicepresidente della Fondazione Alessandra Bono, Laura Ferrari.
La collaborazione tra le due realtà ha dato vita a un programma che ha integrato un convegno scientifico e la cerimonia di assegnazione delle dodici Borse di Studio e di Ricerca Alessandra Bono per il 2025, per un totale di 100.000 euro. Dal 2018, Fondazione Alessandra Bono ha sostenuto 149 borse tra ricerca, studio e specializzazione in diversi ambiti STEM, distribuite non solo in Poliambulanza ma anche in altre realtà impegnate nello sviluppo scientifico e tecnologico, per un totale complessivo di 977.500 euro.
“Investire nei giovani è un atto di responsabilità, un investimento strategico per il futuro. Queste borse di studio e di ricerca rappresentano un aiuto economico, ma sono soprattutto un modo per dire a questi ragazzi che la società ha bisogno di loro, che il loro impegno conta, che il loro talento, le loro, idee e la loro capacità di comprendere e dominare la rapida evoluzione tecnologica che stiamo vivendo hanno valore e sono determinanti per la salute di tutti noi.” Ha dichiarato Laura Ferrari, Vicepresidente Fondazione Alessandra Bono.
Il convegno ha posto al centro il ruolo della ricerca scientifica e delle tecnologie emergenti, a partire dalle biotecnologie applicate alla medicina rigenerativa. La Prof.ssa Ornella Parolini ha ricordato come la complessità della medicina rigenerativa richieda competenze avanzate nella biologia cellulare, nella caratterizzazione molecolare e nelle tecnologie omiche, sottolineando che:
“Formare giovani biotecnologi in un ambiente di ricerca d’avanguardia significa creare professionalità già pronte ad affrontare le sfide della medicina del futuro”.
Il Centro di Ricerca Eugenia Menni rappresenta in questo senso un contesto ideale per percorsi formativi altamente specializzati.
“La collaborazione con Fondazione Alessandra Bono rappresenta per noi un investimento concreto sul futuro della medicina. Vogliamo formare professionisti capaci di integrare scienza, tecnologia e attenzione alla persona, perché è da qui che passa la qualità della cura e lo sviluppo della ricerca.” Ha aggiunto Mario Taccolini, Presidente di Fondazione Poliambulanza.
Uno dei momenti più attesi è stato il collegamento con New York per la Lectio Magistralis della Dr.ssa Lisa Bodei, MD, PhD, Director of the Radiopharmaceutical Therapy Section del Memorial Sloan Kettering Cancer Center e Professor of Radiology al Weill Cornell Medical College.
Tra le massime esperte internazionali di medicina nucleare e terapie con radiofarmaci, la ricercatrice ha offerto un affascinante viaggio nel mondo della teranostica, spiegando come l’integrazione tra diagnosi e terapia stia rivoluzionando l’oncologia di precisione. Ha illustrato le potenzialità delle terapie radiorecettoriali, capaci di colpire selettivamente le cellule malate riducendo al minimo gli effetti collaterali, e ha condiviso riflessioni sul valore della collaborazione internazionale e sulle opportunità di formazione per i giovani scienziati.
Il Dr. Giordano Savelli, Direttore della Medicina Nucleare “Alessandra Bono”, ha posto l’attenzione sul ruolo strategico delle équipe multidisciplinari, necessarie per affrontare le sfide della sanità avanzata: medici nucleari, biotecnologi, data scientist, fisici medici, radioterapisti, tecnici specializzati, radiopharmacist, infermieri altamente formati e professionisti dedicati ai trial clinici.
“La tecnologia non sostituisce la relazione: la sostiene con precisione e profondità”, ha ricordato Savelli, sottolineando il valore umano in una disciplina ad alta intensità tecnologica.
Il tema delle competenze necessarie per la ricerca del futuro è stato approfondito dalla Dr.ssa Clarissa Ferrari, che ha evidenziato il ruolo centrale delle discipline STEM. Le scienze – dalla bioinformatica alla fisica medica, dalla chimica dei radiofarmaci alla statistica avanzata – rappresentano oggi i pilastri della medicina di precisione.
Secondo Ferrari, “investire su questi percorsi significa rafforzare il tessuto scientifico del Paese e rendere più attrattivo l’ambiente della ricerca per le nuove generazioni”.
Durante la cerimonia finale sono state assegnate 5 borse di ricerca, destinate a giovani professionisti attivi in Oncologia, Data Management, Psico-oncologia, Neuropsicologia e Data Science applicata alla ricerca clinica.
Sono state inoltre conferite 7 borse di studio universitarie, rivolte a studenti del Corso di Laurea Innovation in Biotechnology dell’Università Cattolica.
La giornata ha rafforzato una prospettiva condivisa che mette al primo posto la crescita delle competenze, la collaborazione tra discipline e la costruzione di percorsi formativi capaci di interpretare la medicina di domani. Una visione che individua nei giovani e nella loro energia creativa il vero punto di forza per affrontare il futuro.
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