Area Oncologica

Cuffia refrigerante anti alopecia

La mortalità legata al tumore della mammella si è ridotta significativamente negli ultimi anni grazie a precoci programmi di screening e alle terapie adiuvanti. La diagnosi di un tumore, così come gli effetti collaterali di numerosi trattamenti, rimangono però una considerevole fonte di stress e disagio per i pazienti oncologici.

Tra gli effetti collaterali più sgradevoli legati a terapie farmacologiche come la chemioterapia figura sicuramente l’alopecia. I capelli hanno sempre rappresentato nella storia dell’uomo un segno di identità, status e ruolo e la loro perdita non rappresenta semplicemente la perdita di materia organica, ma comporta un cambiamento di interazione con gli altri. Questa condizione è inoltre un segno evidente della presenza di un tumore e molti pazienti la considerano come un’esposizione involontaria della malattia, che li fa sentire privati della propria privacy.
Per limitare l’alopecia è stata ideata negli dagli anni Settanta una cuffia refrigerante in grado di ridurre il flusso ematico a livello del cuoio capelluto e di diminuire il metabolismo dei follicoli piliferi con la conseguente perdita dei capelli. Le recenti tecnologie hanno reso questo strumento sempre più efficacie e oggi circa il 67% dei pazienti sottoposti a chemioterapia non perdono i capelli per merito dell’utilizzo della cuffia refrigerante.


Grazie al contributo di Susan G. Komen Italia - famosa onlus che promuove la prevenzione del tumore al seno, il supporto alle donne ammalate e il miglioramento della qualità delle cure - e di Eli Lilly Italia - azienda farmaceutica specializzata in bio-medicine, diabete e oncologia - anche i pazienti di Fondazione Poliambulanza possono usufruire di questa tecnologia in grado di limitare condizioni di alopecia derivanti dalla chemioterapia.

 

Per informazioni:


UNITÀ OPERATIVA DI ONCOLOGIA MEDICA
RESPONSABILE DOTT. ALBERTO ZANIBONI


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