martedì 20 novembre 2018
L’intervento consiste nella sostituzione di una protesi valvolare mitralica deteriorata, impiantata da tempo e causa del cattivo funzionamento della valvola del malato, con una nuova protesi biologica. Tutto questo per via percutanea, cioè senza dover ricorrere ad una operazione chirurgica più complessa e invasiva, che ha maggiori rischi per il paziente e una degenza più lunga.
Il paziente, da tempo ricoverato in ospedale per scompenso cardiaco, è già migliorato. Il dott. Cuccia: “La procedura ha evitato un intervento chirurgico complesso, con meno rischi e tempi più veloci” .
L’intervento è stato eseguito presso l’Emodinamica del Dipartimento Cardiovascolare, diretta dalla dottoressa Ornella Leonzi: “Abbiamo utilizzato una nuova metodologia di accesso valvolare: è stata impiantata una valvola biologica attraverso un catetere, con accesso percutaneo venoso femorale, all’interno di una valvola chirurgica biologica degenerata in sede mitralica. La procedura, attraverso una puntura venosa e una transettale, con passaggio della valvola dalla sezione destra e quella sinistra del cuore, permette di posizionare la nuova protesi all’interno di quella degenerata mediante il gonfiaggio di un pallone. Il paziente ha avuto un rapido beneficio clinico. Questo risultato, frutto della collaborazione multidisciplinare (Heart Team), vero valore aggiunto in Poliambulanza, è stato possibile anche grazie all’esperienza del Dott. Angelo Ramondo, che da poco dà il suo contributo alla nostra equipe ospedaliera.”
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