Patologie

Sclerosi Multipla

La sclerosi multipla (SM) può esordire ad ogni età della vita, ma è più comunemente diagnosticata nel giovane adulto tra i 20 e i 40 anni.

  • Le persone con Sclerosi Multipla stimate nel mondo sono circa 2,8 milioni, di cui 1.200.000 in Europa e circa 130.000 in Italia
  • Il numero di donne con sclerosi multipla è quasi triplo rispetto agli uomini 
  • La Sclerosi Multipla è più diffusa nelle zone lontane dall’equatore a clima temperato, in particolare Nord Europa, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Australia del Sud. La prevalenza della malattia al contrario sembra avere una progressiva riduzione con l’avvicinarsi all’equatore.

Cause

La sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa autoimmune che colpisce il sistema nervoso centrale. È caratterizzata da una reazione anomala delle difese immunitarie che attaccano alcuni componenti del sistema nervoso centrale scambiandoli per agenti estranei. In particolare, le cellule del sistema immunitario deputate alla difesa del nostro organismo aggrediscono la mielina, le cellule specializzate nella sua produzione (oligodentrociti) e le stesse fibre nervose.
La mielina è una guaina che circonda e isola le fibre nervose con la funzione di facilitare la trasmissione degli impulsi tra una cellula e l’altra. Il processo infiammatorio innescato dal sistema immunitario (demielinizzazione) può provocare aree di perdita o lesione della mielina comunemente chiamate placche, che possono presentarsi ovunque nel sistema nervoso centrale.
Le cause dell’alterazione nel funzionamento del sistema immunitario sono argomento di innumerevoli ricerche. Anche se ancora non è ancora chiaro l’insieme di fattori che contribuiscono all’insorgenza della malattia, numerosi studi confermano la SM come patologia multifattoriale, ovvero in cui più elementi possono essere coinvolti (esempio: predisposizione genetica, agenti infettivi ed esposizione a sostanze nocive come il fumo).
La sclerosi multipla non si trasmette dai genitori ai figli sebbene possa essere più frequente in famiglie dove sono già presenti dei casi di SM.
E’ importante ricordare che la SM non è una malattia mortale e non è contagiosa e a oggi è possibile mantenere una buona qualità di vita, con un’aspettativa ridotta dai 7 ai 14 anni circa. 

Le fasi

Sono state individuate differenti forme di andamento della malattia che identificano alcuni aspetti su come la SM si manifesta nel tempo (a decorso recidivante-remittente SM-RR, secondariamente progressiva SM-SP, primariamente progressiva SM-PP)
Le ultime ricerche in ambito scientifico tuttavia tendono a classificare la patologia in due macro fasi: infiammatoria/autoimmune e degenerativa. 

Sintomi

Alla sclerosi multipla si accompagnano numerosi e diversi sintomi, impossibile prevedere quando si presenteranno e in che forma. La loro natura dipende infatti dalla localizzazione delle lesioni nel sistema nervoso centrale e dalla loro entità. I sintomi cambiano da persona a persona e possono variare anche nel tempo, anche se alcuni risultano più frequenti. 
Oggi, la maggior parte dei sintomi dovuti alla SM può essere affrontata e trattata con successo con terapie farmacologiche specifiche e/o con trattamenti non farmacologici, in particolare con la riabilitazione. 
Una buona gestione dei sintomi permette di continuare a realizzare i propri progetti e mantenere una buona qualità di vita. Per questo è importante poter contare su un approccio multidisciplinare e sul supporto di familiari e amici ben informati.

Sintomi più comuni sono:

  • Fatica, mancanza di energia fisica o mentale e sensazione di essere “esausti” più di quanto è normale attendersi in rapporto all’attività svolta. 
  • Disturbi visivi (frequenti in particolare all’esordio) 
  • Disturbi della sensibilità
  • Disturbi intestinali e sfinterici
  • Disturbi cognitivi
  • Dolore
  • Disturbi della sfera sessuale
  • Spasticità
  • Depressione, che risulta più frequente nella SM rispetto a chi non ha la diagnosi.   
  • Disturbi della coordinazione, dell’equilibrio, instabilità della marcia, tremore, vertigini.   
  • Disturbi del linguaggio

Trattamento

Le ricadute sono chiamate in tanti modi: “recidive”, “riacutizzazioni”, “attacchi”, “episodi acuti”, “eventi clinici”, “poussée”. Solitamente si parla di ricaduta quando c’è la comparsa di nuovi sintomi o il peggiormente di sintomi già presenti per una durata di 24 ore, in assenza di febbre e infezioni, e se è trascorso almeno un mese dal precedente attacco. 
Una ricaduta può durare anche alcune settimane; quelle più leggere possono risolversi anche senza trattamento farmacologico. Dopo la fase acuta, i sintomi possono regredire completamente; in alcuni casi, invece, il recupero può non essere completo.
La ricerca scientifica conferma l’efficacia terapeutica della riabilitazione e la sua importanza nel ridurre la disabilità e nel prevenire complicanze secondarie in tutte le fasi di malattia. 
Con un approccio interdisciplinare, la riabilitazione permette di acquisire o recuperare le abilità necessarie a migliorare le proprie funzioni fisiche, psicologiche e sociali e mantenere la propria autonomia. 
Ogni intervento riabilitativo, per poter essere efficace, deve essere disegnato sulle esigenze specifiche della persona, sulla sua condizione e sulle sue aspettative. 
All’interno della riabilitazione l’esercizio fisico nelle persone con SM è sicuro e raccomandato e deve includere programmi di allenamento di tipo aerobico, di rinforzo e di equilibrio.

Cure che possono essere applicate a questa patologia

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