Area Oncologica

Trattamento chirurgico

Il trattamento chirurgico del tumore dell’ovaio dipende in gran parte dall’estensione della neoplasia.

  • Negli stadi iniziali, in cui gli accertamenti pre-operatori hanno evidenziato una malattia apparentemente confinata ad ovaie e pelvi, l’intervento chirurgico ha un triplice scopo:
  1. diagnostico: per giungere ad un’accurata diagnosi istologica del tipo di tumore mediante esame anatomopatologico;
  2. terapeutico: per l'asportazione di tutta la neoplasia visibile;
  3. stadiativo: per l'asportazione di tutti i tessuti tipici per localizzazione microscopica della malattia, allo scopo di definirne con precisione lo stadio.

In questi casi l’intervento chirurgico generalmente comporta un’incisione cutanea longitudinale sull’addome, dal pube all’ombelico o poco sopra di esso, tale da permettere l’adeguata esplorazione degli organi addominale e delle pareti addominali interne. In un intervento tipico si asportano utero, ovaie, omento (un grembiule adiposo di pertinenza intestinale), linfonodi pelvici e paraortici, e si eseguono biopsie del peritoneo parietale (una membrana che ricopre gli organi addominale e le pareti addominali interne).

  • Negli stadi avanzati, in cui la malattia si è diffusa a livello addominale coinvolgendo organi e strutture anatomiche anche distanti dalle ovaie (ad esempio: intestino, fegato, milza, diaframma, etc), l’obiettivo principale è quello di asportare tutta la malattia visibile, accanto alla conferma del tipo di tumore con l’esame istologico. Studi internazionali hanno mostrato che le pazienti in cui viene asportato tutto il tumore visibile hanno una prognosi nettamente migliore. In quest’ottica è talvolta necessario procedere ad interventi molto complessi, con asportazione intera o parziale di uno o più organi addominali, per raggiungere tale obiettivo. Quando ciò non è tecnicamente possibile si esegue in prima istanza un alleggerimento chirurgico della massa tumorale, o solo una biopsia, per conferma del tipo istologico della neoplasia, lasciando il completamento della terapia chirurgica ad un intervento di seconda istanza, da eseguirsi dopo alcuni cicli di chemioterapia neoadiuvante atti a ridurre l’estensione tumorale.

Dr. Quaglia Federico

Direttore

Quaglia Federico

Unità operativa:

U.O. Ostetricia e Ginecologia

Dipartimento:

Salute della Donna e Materno - Infantile

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