Patologie

Tumore della vagina

Il tumore della vagina è una malattia rara che rappresenta il 4% di tutti i carcinomi dell’apparato genitale femminile. Si sviluppa nelle cellule della mucosa vaginale e, nella maggior parte dei casi, si origina a causa della presenza di lesioni intraepiteliali vaginali (ovvero quando l’infezione da papillomavirus HPV non viene spontaneamente eliminata dal sistema immunitario).
Colpisce principalmente donne in età matura intorno ai 60-65 anni.

Cause

La principale causa di insorgenza è legata al virus HPV (papillomavirus), un’infezione molto diffusa trasmessa sessualmente che in genere si risolve spontaneamente. Qualora l’organismo non riuscisse a combattere il virus, le cellule infette si evolverebbero fino alla comparsa del tumore.
I principali fattori di rischio, oltre alla presenza del virus HPV, sono:

  • L’età avanzata 
  • Il fumo di sigaretta
  • Il sistema immunitario debole

Sintomi

I sintomi legati alla patologia sono:

  • Il sanguinamento anomalo, che può presentarsi in seguito ad un rapporto sessuale, nel periodo che intercorre tra un ciclo mestruale e l’altro, oppure successivamente la menopausa
  • La formazione di ulcere a carico della mucosa vaginale
  • Le secrezioni acquose
  • Il dolore durante un rapporto sessuale
  • La formazione di fistole tra la vagina, la vescica o il retto

Diagnosi

La diagnosi avviene mediante visita ginecologica sulla base dei sintomi accusati dalla paziente, oppure in seguito ad un pap test con esito anomalo.
A confermare la presenza del tumore vaginale è il referto istologico della biopsia, un esame che analizza le cellule del tessuto attaccato, valutandone la natura maligna o benigna. 
Esami come la tac o la risonanza magnetica, evidenzieranno, infine, la presenza del tumore anche in sedi limitrofe o a distanza.

Trattamento

I trattamenti previsti per la cura del cancro alla vagina variano a seconda della paziente, ma si distinguono in:

  • Intervento chirurgico, attraverso l’asportazione del tumore con un margine di tessuto sano più o meno ampio e, in alcuni casi, l’asportazione dei linfonodi pelvici. Trattandosi di operazioni piuttosto demolitrici, solitamente è prevista una ricostruzione dell’organo genitale mediante un intervento di chirurgia plastica
  • Radioterapia, attraverso radiazioni ad alta frequenza volte a eliminare le cellule maligne, con l’obiettivo di ridurre le dimensioni della neoplasia. Questo trattamento può essere abbinato all’intervento chirurgico e combinato con la chemioterapia
  • Chemioterapia, attraverso la somministrazione di farmaci iniettati per via endovenosa oppure assunti per bocca, volti a eliminare le cellule tumorali diffuse anche a distanza.

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