Allattamento

Il TUO latte è perfetto per il TUO bambino , ed è adatto a soddisfare le sue esigenze che cambiano. 
La maggioranza dei bambini non avrà bisogno di nessun altro cibo o bevanda fino ai sei mesi d'età.
Questo opuscolo è rivolto alle mamme che hanno il desiderio di allattare al seno. 
Ci troverai informazioni per un inizio che ti permetta di evitare e/o affrontare i problemi più comuni.


Benefici per il tuo bambino 

  • favorisce uno sviluppo fisiologico della bocca;
  • riduce il rischio di infezioni respiratorie ed urinarie, diarrea, otiti; 
  • riduce il rischio di allergie ed asma; 
  • riduce il rischio di diabete, obesità, leucemie, malattie cardiovascolari e sindrome della morte in culla (SIDS).


Benefici per la mamma 

  • aiuta a perdere il peso accumulato durante la gravidanza; 
  • riduce il rischio di sanguinamento post-partum; 
  • riduce il rischio di anemia;
  • riduce il rischio di alcune forme di tumore al seno, all’endometrio e all’ovaio; 
  • riduce il rischio di malattie cardiocircolatorie; 
  • è gratuito; 
  • è pratico, sempre pronto e alla giusta temperatura.


INIZIAMO, mettiti comoda:
Tieni il bambino in contatto pelle a pelle il prima possibile dopo la nascita per tutto il tempo che desideri. Il contatto pelle a pelle è importante anche nei giorni successivi; fatelo ogni qual volta lo desideriate e il più a lungo possibile.

La prima posizione che potrai sperimentare già subito dopo il parto, quella più naturale possibile, è la BIOLOGICAL NURTURING (o posizione semireclinata).
La posizione semireclinata è di grande aiuto quando il bambino sta imparando a poppare, quando non riesce ad attaccarsi bene al seno, o quando alla mamma fanno male i capezzoli.

Scegli la tua posizione più comoda, con la schiena, i piedi e il seno ben sostenuti, prendi in braccio il tuo bimbo, corpo in asse, pancia contro pancia. portalo verso il seno, aiutati anche con cuscini e/o ciambelle per allattamento. Il tuo bambino deve essere ben sostenuto, rivolto verso il seno e con il naso di fronte al capezzolo.

POSIZIONI IN ALLATTAMENTO

  • La testa del bambino poggia sull’avambraccio dello stesso lato del seno utilizzato
  • Il bambino è tenuto con il braccio opposto rispetto al seno utilizzato. La mano della mamma gli sorregge la nuca
  • Il bambino è sottobraccio alla mamma con i piedini che puntano all’indietro
  • La mamma tiene il bambino sdraiato vicino a sé


UN BUON ATTACCO AL CAPEZZOLO

Allattare è facile, ma nei primi giorni la mamma può avere bisogno di sapere cosa fare e, se necessario, di farsi aiutare. Prima di tutto è importante trovare una posizione comoda. La corretta posizione del bambino durante l’allattamento gli consentirà di poppare bene e di ricevere abbastanza latte, aiuterà  inoltre a evitare dolori ai capezzoli.
Puoi tenere il bambino in molti modi quando allatti.

Qualsiasi posizione tu scelga, ecco alcuni consigli per aiutarlo a poppare bene:

  • tieni il bambino vicino a te
  • il suo volto deve essere di fronte al seno con testa, spalle e corpo allineati
  • il naso o il labbro superiore devono essere di fronte al capezzolo
  • il bambino deve poter raggiungere facilmente il seno senza bisogno di allungarsi o girarsi
  • ricorda sempre di avvicinare il piccolo verso il seno, non il contrario.

Se sei seduta, assicurati che:

  • la schiena sia diritta e ben sostenuta
  • i piedi siano ben appoggiati, magari sopra uno sgabello
  • siano disponibili dei cuscini, utili per sostenere la tua schiena e le braccia o per tenere il bambino all’altezza del tuo seno.

Quando il bambino è attaccato bene noterai che:

  • la bocca è bene aperta e “riempita” dal seno
  • il mento sfiora il seno
  • il labbro inferiore è rovesciato in fuori e la lingua appoggiata al seno
  • l’areola, la parte scura intorno al capezzolo, è meglio visibile sopra il labbro superiore piuttosto che sotto quello inferiore
  • il modo di poppare varia da suzioni brevi a movimenti lunghi e profondi, intervallati da pause.

 

ALIMENTAZIONE IN ALLATTAMENTO

Mangiare sano, nessuna rinuncia forzata, nessuna dieta sbilanciata (ad esempio solo verdure o solo proteine per dimagrire) e nessun eccesso. 

  • Non c’è alcun bisogno di “mangiare per due”: in realtà è sufficiente mangiare solo 500 calorie in più al giorno per sopperire ai bisogni tuoi e del bambino.
  • Acqua in abbondanza: almeno 2,5 litri al giorno, aumentati a 3 litri nel periodo estivo;
  • Il consumo moderato di caffeina, contenuta in caffè, the e bevande a base di cola, e alcool perché passando nel latte, queste sostanze potrebbero causare nel neonato irritabilità e insonnia. Preferire nel caso, prodotti decaffeinati o deteinati, oppure assumere bevande contenenti caffeina e teina lontano dalla poppata

Alcuni alimenti hanno un sapore molto intenso, ma se assunti dalla madre in gravidanza possono far parte della dieta in allattamento, perché il neonato ha fatto memoria del gusto durante la vita intrauterina.

Ma questo non deve limitare la dieta della madre, che comunque deve essere variegata, e anzi i diversi sapori potrebbero essere utili al lattante per abituarsi ai diversi sapori che incontrerà nello svezzamento e facilitarlo.

 

ALLATTARE IN TIN

Quando un bambino nasce prematuramente, ogni istante che passa è determinante. 
In particolar modo, quando si parla di neonati ricoverati in Terapia Intensiva Neonatale (TIN), ogni goccia di latte materno è preziosa. 
Spesso non è possibile, inizialmente, allattare al seno un neonato prematuro, perciò l’estrazione del latte materno è la migliore soluzione per nutrirlo.
Per preparare il seno all’estrazione di latte, che sia manuale o meccanica tramite tiralatte, è utile eseguire un massaggio preparatorio al seno, come mostrano le figure qui di seguito.
In questo percorso non sentirti sola , sia le ostetriche che le infermiere in TIN sono formate e specializzate per darti validi consigli e aiuto ad iniziare.

Inizia massaggiando per due minuti eseguendo tre movimenti:

  1. Massaggiare con le nocche dalla base del seno verso il capezzolo
  2. Proseguire "pettinando" con le dita aperte sempre dalla base del seno verso il capezzolo
  3. Terminare "roteando" il seno.


LA SPREMITURA MANUALE
La tecnica di estrazione del primo latte è la SPREMITURA MANUALE, utilizzabile nei primissimi giorni dopo il parto. Successivamente è consigliabile utilizzare il tiralatte.

Nelle prime ore dopo il parto può essere utile e pratico eseguire la spremitura manuale soprattutto nelle donne che hanno subito un cesareo e hanno difficoltà di mobilizzazione; questa tecnica richiede 20/30 minuti. 
Prima di eseguire la spremitura è fondamentale procedere con il lavaggio delle mani (acqua calda e sapone) e trovare una posizione comoda.

  • Individua i dotti del latte: palpando dolcemente il seno vicino al bordo esterno dell’areola oppure 4cm dal capezzolo fino a sentire una zona di consistenza diversa. Posiziona le due dita del pollice e dell’indice in modo diametralmente opposto, le altre dita serviranno per sostenere il seno.
  • Premi: ora esercita una pressione all’indietro verso il torace.
  • Comprimi: mantenendo questa pressione all’indietro, premi pollice e indice come se si dovessero incontrare dietro l’areola. In questo modo faciliterai l’uscita del colostro o del latte dal capezzolo.
  • Rilascia: allenta la pressione e ripeti i punti precedenti in sequenza ritmica senza mai staccare le dita e senza mai fale scivolare verso il capezzolo. Via via ruota la posizione delle dita in modo da drenare tutto il seno. 

 

UTILIZZO DEL TIRALATTE
Il tiralatte in dotazione presso il nostro reparto è di tipo ospedaliero con la presenza di 2 attacchi per il kit tiralatte; si consiglia di stimolare entrambe i seni contemporaneamente. Ciò permetterà, oltre a ridurre il tempo della stimolazione, anche di aumentare la produzione del latte poiché viene aumentata la stimolazione del seno.

RICORDARSI CHE LA STIMOLAZIONE DEL SENO NON DOVREBBE ARRECARE DOLORE, IN CASO CONTRARIO RIVOLGITI SUBITO AL PERSONALE.

Si consiglia di iniziare estrarre il latte seguendo questo schema:

  • Iniziare la stimolazione tramite tiralatte per circa 5 minuti;
  • Pausa con massaggio (vedi sopra) per 40-60 secondi

Ripetere questa operazione nuovamente terminando con un terzo ed ultimo ciclo di stimolazione del seno. L´operazione di stimolazione con mastosuttore (tiralatte) va ripetuta almeno ogni 3/4 ore nelle prime 24 ore e può essere iniziata già dopo 6 ore dal parto. Per la prima settimana evitare di fare pause dalla stimolazione superiori alle cinque ore.
Successivamente applicare il tiralatte per 8/10 volte nelle 24 ore (6 volte di giorno e 2 volte la notte facendo una sola pausa non superiore alle 5 ore di sonno) fino a che non inizia la produzione del latte.
Nei primi giorni tirare o spremere manualmente il latte per 10/15 minuti; dopo la montata lattea, proseguire la stimolazione finché non esce latte e proseguire per 1/2 minuti dopo che il flusso cessa; in generale non tirare oltre i 30 minuti anche se il latte continua ad uscire.
E’ importante controllare la misura della coppa (ne esistono di diverse misure in commercio) per evitare problemi al capezzolo.
 

Tirare il latte (così come allattare il tuo bambino) NON deve mai essere doloroso!

Potrebbe essere utile per la mamma tenere un diario dove segnare la produzione giornaliera e ad ogni tirata, per poterne valutare l’andamento e intervenire in caso di calo della produzione.
Il tiralatte può essere acquistato dalla mamma per l’estrazione a domicilio o noleggiato in farmacia.

 

HO ABBASTANZA LATTE?

La quantità di colostro , ovvero il primo latte prodotto nei primi giorni post parto,  prodotta dalla donna in un giorno (24h) varia dagli 80 ai 150 ml, un volume apparentemente insufficiente, ma adeguato se si considera che lo stomaco del neonato ha una capacità pari a 5-7 ml nel primo giorno di vita, a 22-27 ml nel terzo giorno ed a 45-60 ml dopo una settimana dalla nascita.

  • La "carenza di latte" stimola il neonato ad attaccarsi al seno con suzioni più energiche, le quali a loro volta rappresentano lo stimolo più importante per la produzione di latte.
  • Intorno al 5° giorno di vita del neonato, la madre produce circa 480 ml di latte, mentre dopo un mese vengono mediamente prodotti 750 ml di latte (570-900 ml/die).

 

CONSERVAZIONE DEL LATTE MATERNO

  • Tutto il materiale che è stato a contatto con il latte, dopo l’uso, deve essere lavato con acqua calda e sapone e risciacquato con cura
  • Sono sconsigliati i sacchetti morbidi di polietilene di raccolta del latte (per perdita significativa di lipidi e vitamine liposolubili e maggior rischio di contaminazione)
  •  E’ possibile aggiungere in un contenitore conservato in frigo il latte ottenuto da estrazioni successive, previo raffreddamento.
  • Il latte va congelato entro 24 ore dalla prima raccolta.

 

TEMPI DI CONSERVAZIONE DEL LATTE ESTRATTO

  • a temperatura  ambiente (25c°)  4 ore (non oltre le 6-8h).
  • in frigorifero (0°/4c°) 96 ore (fino a 5-8gg, se in condizioni di massima igiene durante la raccolta e la conservazione).
  • in congelatore (-20°c) 6 mesi;  3 mesi (nel pretermine e nel bambino fragile).


TRASPORTO DEL LATTE DAL DOMICILIO ALL’OSPEDALE

  • Il latte materno fresco refrigerato deve essere portato in ospedale con una borsa termica contenente dei ghiaccioli e somministrato entro 48 ore dall’estrazione a domicilio.
  • Nel caso non venisse somministrato subito deve essere congelato il prima possibile dopo l’estrazione o entro 24 ore. 

 

SCONGELAMENTO DEL LATTE MATERNO

  • Il metodo raccomandato è il completo scongelamento in frigorifero a +2/+4 °C, per un periodo non superiore alle 24 ore.
  • Può essere scongelato rapidamente a bagnomaria ad una temperatura non superiore a 37°C, o sotto l’acqua tiepida corrente.
  • Una volta scongelato il latte deve essere somministrato entro 24 ore e non può più essere ricongelato.
  • Non usare il microonde né per riscaldare né per scongelare.
  • Se il bambino non consuma la quantità di latte nel biberon può essere utilizzato entro le due ore successive.

 

FARMACI E ALLATTAMENTO

Quasi tutti i farmaci passano nel latte materno, ma nella maggior parte dei casi il neonato ne assorbe una quantità molto bassa, che non comporta rischi nè effetti indesiderati. Raramente, quindi, l’assunzione di farmaci richiede la sospensione (temporanea o definitiva) dell’allattamento.
Per ridurre la quantità di farmaco presente nel latte può essere utile assumerlo subito dopo una poppata, in quanto il picco ematico (il momento in cui il principio attivo raggiunge la maggiore biodisponibilità nel sangue) avviene tra 1 e 3 ore dall’assunzione orale. 
Se si prende il farmaco una volta al giorno, è bene farlo dopo il pasto che precede il riposo notturno. Se possibile, lasciare trascorrere un intervallo di 3-4 ore tra l’assunzione del medicinale e la poppata successiva.

 

… E SE HAI DUBBI?
Rivolgiti sempre al tuo pediatra  ma puoi anche contattare il Centro Antiveleni di Bergamo al numero verde gratuito: 800.883.300