Ortottica

L’ortottica è un ramo dell’oftalmologia che ha lo scopo di diagnosticare la presenza di eventuali anomalie a carico dell’apparato neuromuscolare o dei nervi dell’occhio e le possibili alterazioni derivanti da queste, quali: diplopia, strabismo, asinometropia, paralisi oculare ecc.

Le visite ortottiche hanno una durata di 15/20 minuti e permettono di disporre il trattamento adatto al disturbo diagnosticato. Dopo la valutazione anamnestica, viene valutata la motilità oculare nel senso di tridimensionalità, convergenza, movimento e accomodazione per entrambi gli occhi al fine di escludere la presenza di eventuali limitazioni dei muscoli. Successivamente, si procede alla misurazione dell’acuità visiva del soggetto, per poi eseguire una serie di test specifici utili all’approfondimento del quadro clinico del paziente.

Per i bambini, la visita ortottica è imprescindibile: rientra, infatti, nel protocollo dedicato alla prevenzione pediatrica; in età adulta, invece, vengono sottoposti a visita ortottica gli individui affetti da patologie del sistema visivo che generano sintomi quali diplopia o alterazioni del campo visivo.

Per quanto concerne l’ambito terapeutico, la visita ortottica è utile nel monitoraggio dell’ambliopia poiché consente di seguire l’evoluzione delle capacità visive, intervenendo eventualmente con esercizi mirati. L’ortottica risulta essere un valido strumento anche nei casi in cui si devono stabilire dei percorsi di riabilitazione per pazienti che hanno subito traumi a livello cranico o che sono affetti da eventuali patologie a carico del sistema neurologico, oltre ad essere un valido supporto anche in caso di disturbi dell’apprendimento, di dislessia o di alterazioni della postura.