Un cuore già compromesso dalla patologia ischemica, può diventare più facilmente insufficiente, non essendo più in grado di contrarsi e mantenere un flusso sanguigno che risponda alle esigenze dell'organismo, fino a cadere nello scompenso cardiaco ( SC ). Quindi un paziente che ha superato un infarto miocardico ha bisogno di un monitoraggio che continui nel tempo per prevenire o limitare le possibili complicanze che tale evento può comportare.
I fattori che possono influenzare la comparsa di una insufficienza contrattile dipendono sia da cause organiche sia comportamentali:
I sintomi che possono far pensare all'insorgere di un insufficiente attività di pompa cardiaca sono:
Le indagini cliniche necessarie ad effettuare una diagnosi sono emato-chimiche e strumentali:
I principali effetti ricercati con la terapia farmacologica sono:
Prognosi
Lo scompenso cardiaco mostra una prognosi negativa in quanto è una condizione irreversibile, infatti un cuore scompensato non può tornare a funzionare in maniera efficace, come prima di "ammalarsi". Tuttavia i trattamenti disponibili attualmente sono molto efficaci sia nel ridurre la sintomatologia sia nel rallentare la progressione.
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