L'ecografia è in grado di distinguere oggetti come cisti, adenomi, liquido infiammatorio, degenerazione di tessuti oppure masse tumorali benigne e maligne. Questo sistema riporta le immagini degli organi osservati su uno schermo, mettendo in evidenza la presenza di foci patologici nascosti o di lesioni che devono essere rimosse.
Negli ultimi decenni, alla tradizionale ecografia diagnostica si è affiancata quella intraoperatoria.
Nel caso dell'ecografia intraoperatoria cerebrale, si effettua, in tempo reale, la mappatura della area cerebrale, o del midollo spinale e si studia la posizione della neoplasia rispetto alle strutture nervose e vascolari da salvaguardare.
Grazie all'ausilio ecografico, il neurochirurgo può raggiungere più facilmente l’area da operare identificando anche piccole lesioni e soprattutto può operare con maggior sicurezza. L’ecografia, infatti, consente di valutare eventuali residui del tumore che il chirurgo sta operando aumentando la radicalità dell’intervento o evitando che venga rimosso il tessuto cerebrale sano.
L'ecografia intraoperatoria è oggi uno strumento fondamentale soprattutto nella rimozione dei gliomi cerebrali, in cui spesso il confine tra tumore e cervello sano non è facilmente identificabile.
Per avere ancora informazioni più precise sulla zona da trattare, in contemporanea a questa tecnica, è consigliabile utilizzare il neuronavigatore.
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