Poiché il cervello si trova all’interno del cranio, per potervi accedere è necessario un intervento che ne consenta l’esposizione: il termine tecnico è craniotomia.
Si tratta di un intervento chirurgico molto standardizzato; l’evoluzione degli strumenti chirurgici e, in particolare dei trapani, ha consentito di ottenere negli anni, risultati più precisi e sicuri e soprattutto esteticamente più gradevoli. Tanto è vero che per molti tipi di craniotomia non è più richiesto neppure il taglio dei capelli.
Le craniotomie possono avere forma e posizione diversa a seconda dell'area cerebrale che è necessario operare. La preparazione in sala operatoria per una craniotomia può richiedere alcune decine di minuti (per posizionare accessi vascolari, cateteri, monitoraggi,…) e il paziente deve essere posizionato sul lettino operatorio in modo da consentire al chirurgo una esposizione corretta del cranio.
Si esegue una craniotomia dopo aver inciso la cute e il sottocute con il bisturi. Esposto l'osso vengono eseguiti uno o più fori con un trapano. Viene quindi impiegato il craniotomo, uno strumento che può essere collegato ad una alimentazione ad aria compressa o elettrica. Con il craniotomo si esegue un lembo osseo (l'opercolo) che espone completamente la meninge (dura madre) che riveste il cervello.
A questo punto si incide la meninge e si espone il cervello. La craniotomia è solo la prima parte di un intervento neurochirurgico: una volta che il chirurgo ha avuto accesso al cervello inizia la fase centrale che consiste, a seconda delle diverse patologia, nell’evacuazione di un ematoma, nella rimozione di un tumore o nel clippaggio di un aneurisma (viene posizionata una sorta di clip a chiudere la malformazione vascolare). Nello sviluppo della neurochirurgia ha avuto un ruolo fondamentale l’introduzione del microscopio operatorio che consente di ingrandire l’area in cui si opera, in modo da essere molto più precisi e accurati.
Al termine dell’intervento la parte di cranio che è stata rimossa per consentire l’accesso chirurgico viene riposizionata e fissata con alcune miniplacche costituite da leghe di metallo.
In alcuni casi, a seconda della posizione dell’area da operare e del tipo di intervento da eseguire, si può decidere di non riposizionare l’opercolo, in questo caso si parla di craniectomia.
Una craniotomia può durare da alcune decine di minuti a molte ore a seconda di cosa è necessario operare. Viene effettuata solitamente in anestesia generale ma in casi specifici può essere anche svolta in anestesia locale e sedazione.
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